Uno spettacolo straordinario, ideato e prodotto in collaborazione con Gilda e Reality Bites, in cui i più significativi protagonisti dell’attuale scena cantautorale italiana, calcano lo stesso palco per omaggiare uno dei più grandi artisti che la musica del nostro Paese abbia mai conosciuto: Lucio Battisti, nel periodo emotivamente più difficile, ma creativamente felicissimo: gli anni ’70. Un cast modulabile a seconda del luogo e della cornice. Accompagnati dalla Brunori Sas diretta dal maestro Mirko Onofrio si sono succeduti finora sul palco: Dario Brunori, Antonio Di Martino, Nicolò Carnesi, Appino, Alessandro Fiori, I Gatti Mezzi, Roberto Angelini, Colapesce, Alessandro Raina e Simone Lenzi, che hanno interpretato i brani battistiani più significativi per il loro personale percorso artistico. Non un periodo qualsiasi, ma un decennio importantissimo: che segna il ritiro definitivo di Battisti dalle scene, la decisione di eclissarsi definitivamente dal suo profilo pubblico e contemporaneamente il trionfo del sodalizio con Mogol, che darà vita ad una sequenza inarrestabile di canzoni-capolavoro. Simbolo di tutto questo è un anno in particolare il 1972 in cui Battisti incide un album memorabile Il mio canto libero ed un singolo manifesto Confusione, ma soprattutto matura dopo aver registrato la sua ultima partecipazione ad una trasmissione radiofonica: Supersonic, di allontanarsi definitivamente da una dimensione che stava completamente risucchiando la sua vita privata. Da quel momento pubblicherà solo dischi, splendidi dischi, che faranno entrare Battisti nell’olimpo degli artisti italiani più apprezzati di tutti I tempi e rimarranno le sue pietre miliari proprio per quella stessa critica che lo aveva ferocemente attaccato negli anni del trionfo nazional popolare.
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