Stazioni Lunari
E’ un progetto fra teatro e musica dove Ginevra Di Marco, unico elemento in movimento da una stazione all’altra, determina successioni e movimenti e favorisce incontri e commistioni fra i diversi mondi musicali. Sul palco le stazioni lunari, stanze costruite con delle cantinelle di legno. Non è una kermesse, né tantomeno una passerella: gli artisti restano tutti sul palco anche quando termina “idealmente” il loro compito. La particolarità di questo evento sta nel fatto che ogni musicista, dalla propria stanza, può liberamente interagire con ciò che sta succedendo: c’è chi suona, chi contrappunta, chi armonizza con la voce, chi improvvisa, chi semplicemente sorride o si concentra nell’ascolto dell’altro. Inoltre il cast artistico cambia a seconda del luogo e della cornice, facendo sì che ogni data diventi un evento unico, quasi irripetibile. La musica proposta (assemblata, arrangiata e eseguita sul palco da Francesco Magnelli, Marzio Del Testa e Andrea Salvadori) proviene in parte dal repertorio di ogni artista, in parte viene scelta tra le canzoni che hanno accompagnato la vita di ognuno che così proporrà un aspetto di sé che generalmente in pochi conoscono, un volto diverso dal solito, lontano da particolari responsabilità, da obblighi contrattuali e d’immagine, lontano per una sera da ciò che il pubblico si può aspettare. E quindi via libera alle canzoni del nostro cuore, quelle che hanno scosso gli animi e reso indelebili certi momenti della vita, via libera a riscoprire canzoni e interpreti. Ogni concerto è anche un viaggio attraverso la tradizione della musica popolare: ogni volta si suonano e si cantano quattro canti tradizionali di varie parti del mondo; quattro canti di aggregazione e di ringraziamento che costituiscono l’ossatura della scaletta e che sono la chiave che permette di aprire la musica al di là di ogni etichetta; e poi la musica popolare che parte dal nostro passato e arriva ai giorni nostri come patrimonio artistico e culturale. Dallo spettacolo emerge forte l’idea di partecipazione collettiva: i testi, le musiche, i gesti, le testimonianze, le voci, e la voglia di andare a scavare là dove si sono depositate le nostre memorie, di recuperarle, studiarle, valorizzarle e farle conoscere. E se c’è un artista che è stato un raro, netto, inequivocabile spartiacque tra il vecchio e il nuovo, questo è certamente stato Domenico Modugno; istintivo e travolgente, indomabile come una forza della natura, è stato il talento più originale della canzone italiana del dopoguerra; ecco perché Stazioni Lunari ama ritrovarlo, spesso e volentieri, nelle sue canzoni: padre e ispiratore, ha operato una vera e propria rivoluzione nella forma “canzone” dimostrando che “canto” non significa altro che uso espressivo della voce e dei suoi timbri, dei suoi difetti, della sua inflessione, della sua natura musicale. Sul palco si respira piacere, sintonia. E fra intersezioni artistiche, omaggi e gentilezze si nota evidente il piacere di trovarsi lì, una gioia di cantare e suonare insieme che è davvero raro riscontrare.
BAND: Ginevra Di Marco (voce) Marzio Del Testa (batteria) Francesco Magnelli (pianoforte e tastiere) Andrea Salvadori (chitarre e tzouras) OSPITI: Alessandro Benvenuti, Bugo, Cisco (ex Modena City Ramblers) Teresa De Sio Francesco Di Bella (24 grana) Cristina Donà, Faraualla, Cristiano Godano (Marlene Kuntz) Erriquez Greppi (Bandabardò) Petra Magoni, Morgan Pau e Drigo (Negrita) Piero Pelù, Daniele Sepe, Peppe Servillo (Piccola Orchestra Avion Travel), Brunori Sas, Dente, Mario Venuti … e molti altri.
stazionilunari.com