13 febbraio 2019
Un ritorno atteso quello del cantautore siciliano che riappare sulle scene con un nuovo disco, prodotto da Matteo Cantaluppi, che stupisce fin dal primo ascolto con sonorità e mondi musicali nuovi. Anticipato da “Cuoreintero”, “Feste comandate” e dal singolo “Giorni buoni”, già in rotazione su alcuni dei network radiofonici più importanti e tra i brani più ascoltati della playlist di Spotify Indie Italia (https://spoti.fi/2RXPyw0), l’album è un irresistibile viaggio sonoro composto da 10 canzoni che rappresentano un mosaico di vita quotidiana per 10 straordinari cortocircuiti emotivi. “Afrodite” è un disco che segna un scatto in avanti in Dimartino, la conquista di una nuova dimensione personale e autorale. La prima è legata alla paternità, a quella figlia che gli ha fatto capire che “tutto questo amore / sono sincero, no / io non l’avevo previsto”, come canta in “Feste Comandate” una delle canzoni più delicate e insieme intense del disco. La crescita autorale è invece legata a un lavoro di produzione e cura delle canzoni che non ha precedenti nella carriera del cantautore palermitano, grazie alla collaborazione con Matteo Cantaluppi, già al lavoro negli ultimi anni con Thegiornalisti ed Ex-Otago. L’unione di queste due componenti ha portato a una nuova maturità, in cui gli affetti sono il porto sicuro dove rifugiarsi, consapevoli che “passerà questo nostro Vietnam”. Orizzonte privato e pubblico si fondono, come nella migliore tradizione dei cantautori italiani, ma con un’attitudine contemporanea e lo sguardo fisso sul presente. Pezzo dopo pezzo, “Afrodite” scava nella parte più scura del nostro tempo, con la capacità di trovare sempre una scintilla di luce: “perché sono giorni buoni / fatti di ore crudeli” (“Giorni buoni”).